Mi sveglio abbracciata ai miei incubi con la paura che mi spoglia.
Ho lacrime piene di occhi e silenzi aggrappati alle corde vocali.
Le mani intorpidite vorrebbero agire ma ricordano una sola cosa.
Da non fare.
Un orto vuoto.
Un cortile spento.
“Dimenticarsi di oggi fino a domani.”
Magari.
Le mani per quanto intorpidite hanno il vizio innato di non stare mai ferme. E’ come chiedere al mare di annullare le onde.
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