CARNE

Domenica ero completamente ignara e spontanea. Minimamente immaginavo o ero disposta a.

Scettica,fatico a lasciarmi andare a questi nuovi modi di mangiare. Sai.. Queste cose sofisticate minimal.

Hanno la presunzione di sostituirsi a qualcosa che ti riempie davvero. L’assurda pretesa di saltare passaggi fondamentali.

Poi ti ho visto. Eri in fila. Avevi una maglietta che mi ha colpita. Mi ricordava qualcosa. Te l’ho detto. La musica era alta siamo usciti per sentirci.

Abbiamo parlato. Realmente. Credo che nemmeno ci rendessimo conto di farlo. Salutati sapendo che ci saremmo rivisti.

Domani.

Ieri.

Avevo con me denti affilati da una profonda dose di incredulità. Mi hai portata e hai iniziato a tagliarti in piccolissimi pezzi. Torace. Braccia. Lobi.

Mi hai invitata a fare lo stesso. La delicatezza con la quale ti sei posto non mi ha consentito un rifiuto. Lentamente ho affondato il coltello sulla coscia.

Il tavolo ci aspettava. Ho mangiato pezzi di te su piatti bianchi.

Non mi sono ancora fermata.

La digestione è osmosi.

Non so descrivertela.