DEVOTA

Vorrei liberare la mia foga,
vorrei vedere sangue che scorre,
torture infinite,
sorde ad ogni richiesta di pietà e grazia.

Mi tiene in piedi il veleno.
Mi riempie, il sogno di renderti esanime e continuare a distruggerti.
Lentamente.
Un secondo per volta.
Tanto da non farti perdere neanche un attimo della mia vita.

Sogno mondi in cui posso rivelarmi,
trucidare e punire
chi non pensa.
Chi trascura ciò che crea e lascia.
Chi usa la vita altrui in funzione della propria.
Chi pensa che questo sia giusto.

Vorrei staccarti il corpo a morsi.
MORSI.
Pieni di urla che sovrastano le tue.
Obesa di rabbia non entro da nessuna parte.
Desolata che la mia vita abbia un senso solo per gli altri.

E se mi chiedi:
“STARAI MEGLIO DOPO?”
Intono un SI a gran voce.
E TREMO DI GIOIA.

Non voglio essere una bella persona.
Ne diventare migliore.
Voglio solo che la paura smetta di torturarmi.
Voglio vederti finire, affogato da te stesso.
Voglio vederti supplicare per la vita che mi hai rubato.
Voglio svuotarti il cuore e usarlo come ripostiglio per il dolore.
Voglio che tu sia me per tutto il tempo in cui io sarò impegnata a spegnerti.

Lo senti?
Eh?
Lo senti quanto fa male quando qualcuno si prende il lusso di usare la tua vita come carta assorbente?
Lo senti l’eco che rimane quando ti convincono che non esisti?

Suda ogni singola parte del mio valore.

Vomita tutto il mio odio.

Conservalo,

perché sarà l’unica cosa che potrai mangiare.